Questo articolo esamina le ragioni economiche e politiche che permettono agli Stati Uniti di trarre vantaggio dai conflitti militari. In particolare, si evidenzia il ruolo dell'industria bellica, che beneficia di un circolo economico virtuoso generato dalle guerre, alimentato da lobbying e finanziamenti alla politica. Viene analizzata la relazione tra vendite di armi e influenze geopolitiche, mostrando come le decisioni di politica estera siano spesso guidate dagli interessi del complesso militare-industriale. Infine, si prevede che le elezioni americane potrebbero influenzare le strategie di investimento nei conflitti, con differenze tra Medio Oriente ed eventuali nuovi scenari in Asia.
https://doi.org/10.5281/zenodo.13943840
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